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Fabrizio Gifuni, intervista
 

E' uno degli attori italiani più stimati dell'ultima generazione; un cognome importante per Lucera, figlio di Gaetano, segretario dei presidenti della Repubblica Scalfaro e Ciampi, nipote di Giambattista che ha legato il suo nome, e la sua vita, alla nostra bibioteca comunale. Fabrizio Gifuni è tornato nel paese di suo padre e di suo nonno, per la proiezione, al cine-teatro dell'Opera, del film "La ragazza del lago" di Andrea Molaioli, in cui ha recitato. L'evento era inserito nell'ambito della VII edizione del "Festival del cinema indipendente" in corso di svolgimento a Foggia e in provincia. Fabrizio Gifuni (Roma 1966) ha cominciato la sua carriera in teatro, ma davanti alla macchina da presa, per il cinema e la tv, ha saputo dimostrare un talento che nessuno ha osato mettere in discussione. Lo abbiamo avvicinato nell'atrio del teatro dell'Opera, più alto di tutti, folta barba su un viso che incornicia uno sguardo da adolescente.

Gifuni, come giudica manifestazioni come il "Festival del cinema indipendente" di Foggia?

"Proporre film che sono sganciati dalle logiche imposte dai circuiti più grossi è un'operazione culturale di grande importanza che deve essere sempre incoraggiata, altrimenti il pubblico rischia di perdere opere di indubbio merito. Per cui, sono totalmente a favore di queste rassegne."

Lei ha cominciato con il teatro, poi sono arrivati il cinema e la televisione; in quale di questi tre ambiti crede di essere riuscito, fino a oggi, a dare il meglio di sé stesso?

"Guardi, il teatro ti lascia dentro la sua impronta; anche se ho fatto diversi film, mi considero sempre un attore di teatro e forse lì sono totalmente me stesso e totalmente attore."

Sul grande schermo, ma anche in alcune fiction per la tv, ha recitato spesso in pellicole di ambientazione storica, ha ravvisato delle differenze dal punto di vista interpretativo rispetto alle altre?

"No. Se una storia è scritta bene, se è coinvolgente non conta in quale epoca sia inserita. Non ci sono differenze per chi recita."

Domanda d'obbligo. Lei porta il cognome di una famiglia importante per Lucera (sorride); quanto si sente lucerino, pur essendo nato e cresciuto a Roma?

"Io amo Lucera, infatti, ci torno spesso: è un posto dove si vive bene e ci sono affezionato, non solo perchè è il luogo delle mie origini. In me c'è molto della Puglia; tenga conto, poi, che ho sangue per metà pugliese e per metà siciliano, per cui sono meridionale al 100% e questa è una cosa, per me, molto bella."



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Fabrizio è figlio di Gaetano e nipote di Giambattista Gifuni
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