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LUCERA - IL LATERIFICIO MERIDIONALE CESSA L'ATTIVITA'
 
La storica azienda di laterizi di Lucera non riapre dopo il periodo feriale ed avvia le procedure per il concordato preventivo e il licenziamento collettivo lavoratori.

“Trovare le migliori soluzioni possibili a tutela dei 24 lavoratori del Laterificio Meridionale, al fine di evitare pesanti contraccolpi alle famiglie ed al territorio di Lucera, già fortemente penalizzato dalla crisi, che continua, senza tregua alcuna, a falcidiare il settore delle costruzioni, portando ogni mese alla dolorosa chiusura di aziende e alla drammatica perdita posti di lavoro”. E’ l’auspicio delle segreterie territoriali di Feneal – Uil, Filca – Cisl e Fillea – Cgil di Foggia, in vista dell’incontro che si terrà nella sede di Confindustria, mercoledì 6 settembre alle ore 15, per affrontare la situazione dell’azienda lucerina, che ha già annunciato alle organizzazioni sindacali la decisione di cessare le attività dello stabilimento di laterizi.

Dopo il periodo di chiusura estiva, l’azienda non ha riattivato la produzione e, il 4 settembre scorso, ha consegnato ai sindacati di categoria una comunicazione scritta con la quale ha informato della decisione di dare avvio alle procedure di licenziamento collettivo per cessazione dell’attività, a causa di gravi difficoltà finanziarie in cui si troverebbe il bilancio aziendale.
In questa direzione, i vertici aziendali hanno comunicato di voler procedere al concordato preventivo liquidatorio, strumento che la Legge pone a tutela dell’imprenditore che versi in stato di crisi o di insolvenza.

“Siamo stati informati dal titolare dell’azienda della grave situazione contabile dello stabilimento lucerino e abbiamo manifestato, come sempre, tutta la nostra disponibilità a cercare insieme ogni soluzione utile per il rilancio aziendale e la salvaguardia dei posti di lavoro”, affermano i segretari generali di Feneal, Filca e Fillea, Juri Galasso, Urbano Falcone e Giovanni Tarantella.  “Tuttavia l’azienda ci ha detto di non aver altra scelta che quella della cessazione dell’attività. Si tratta di una scelta molto dolorosa, vista anche l’importanza che questo stabilimento ha avuto a Lucera in tutti questi anni, sulla quale vigileremo attentamente – assicurano le organizzazioni sindacali - al fine di garantire al meglio i diritti di tutti i lavoratori coinvolti, che vanno sostenuti, con serietà e determinazione, nell’affrontare questa difficile vertenza”.

A tal proposito, Feneal, Filca e Fillea auspicano anche “l’interessamento degli Enti Locali il cui impegno in materia di politiche occupazionali deve fare un salto di qualità recuperando centralità nei processi di sviluppo e mettendo in campo progettualità innovative in grado di porre nuove condizioni di crescita e lavoro. Da tempo, chiediamo – affermano Galasso, Falcone e Tarantella – di rilanciare la concertazione nel settore delle costruzioni, sempre alle prese con la crisi produttiva ed occupazionale.  Abbiamo infatti potuto constatare come i dati positivi diffusi dall’Istat sull’occupazione non riguardino, purtroppo, l’edilizia. In un anno il settore ha perso il 5,5% degli occupati, confermando la crisi pesantissima che lo colpisce da 9 anni e che ha comportato la perdita di 800 mila posti di lavoro.

Gli investimenti nel settore sono ancora insufficienti e i lavori già assegnati non partono, spesso per meri problemi di burocrazia. Auspichiamo quindi – affermano i segretari generali di Feneal, Filca e Fillea - che tutte le opere previste dal Patto per la Puglia possano partire immediatamente per dare respiro al territorio. Inoltre, dobbiamo denunciare pubblicamente – aggiungono Galasso, Falcone e Tarantella - l’ostracismo del sistema bancario nei confronti delle imprese e delle famiglie, che continuano a segnalarci gli ostacoli insormontabili che vengono posti dalla banche a coloro i quali manifestino legittimamente la volontà o la necessità di accedere al credito. Per questo, rivolgiamo l’ennesimo ed accorato appello agli istituti di credito bancari del territorio di Capitanata, affinché – concludono i sindacalisti - abbiano la doverosa attenzione e la giusta sensibilità alle istanze del mondo delle imprese e dei lavoratori, che va sostenuto nell’interesse dell’intero sistema economico e di tutta la comunità locale”.


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