Il panorama dell’associazionismo culturale cittadino si è arricchito di una nuova realtà. Giovedì 27 aprile, si è tenuto il I congresso cittadino dell’Anpi, presieduto a livello provinciale da Michele Galante. I lavori congressuali hanno portato all’elezione a presidente di Giuseppe Trincucci; mentre, vicepresidente è Sara Croce. Il consiglio direttivo è composto da: Orazio Lepore, Pasquale Trivisonne e Mirko De Rogatiis.
Il congresso ha sancito la nascita ufficiale della sezione cittadina dell’Anpi che ha mosso i suoi primi passi già lo scorso anno, radunando iscritti ed organizzando iniziative, lo scorso giugno, a sostegno della raccolta firma per due referendum sulla legge elettorale “Italicum”, indetto dall’Anpi nazionale.
“Il congresso è stata una occasione importante per definire il programma di lavoro e di iniziative previste per la nuova stagione dell’Anpi, iniziata circa dieci anni fa, quando l'associazione ha aperto le sue porte agli antifascisti ed ai giovani”, spiega il presidente provinciale dell’Anpi Michele Galante che ha presieduto il congresso provinciale.
La neonata sezione dell’Anpi si propone di promuovere una serie di iniziative e convegni inerenti alle tematiche care all’associazione partigiani a cominciare da una mostra fotografica dal titolo “La rinascita della stampa libera in Puglia 1943 – 1945”, che sarà allestita al Convitto Nazionale “Bonghi”, in collaborazione con le scuole Itet “Vittorio Emanuele III” e Ipssar “Bonghi” – dirette dai dirigenti scolastici Pasquale Trivisonne e Anna Maria Bianco - con inaugurazione lunedì 22 maggio, alle 19,30.
L'inaugurazione sarà preceduta, alle 18, da un convegno in cui parleranno Michele Galante sul tema “I valori della resistenza alla base della Costituzione italiana” e Giuseppe Trincucci su “Umberto e Bruno Bucci, martiri delle Fosse Ardeatine”.
Nelle intenzioni dell’Anpi anche pubblicare un volume che possa ricordare i tanti caduti lucerini durante la lotta partigiana nel Nord Italia, durante l’occupazione nazi fascista. Molti infatti furono i lucerini e le lucerine emigrati nell’Italia Settentrionale che dopo l’8 settembre del 1943 decisero di entrare in clandestinità e partecipare alla guerra di liberazione pagando anche con la vita e la deportazione in Germania quella scelta.