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LUCERA - CITTADINANZA ONORARIA A MONS. DOMENICO CORNACCHIA
 

Mons. Domenico Cornacchia, già vescovo di Lucera-Troia, è stato insignito della cittadinanza onoraria, sabato 14 maggio, in un gremito teatro Garibaldi, durante la seduta del Consiglio comunale di Lucera, che ha deliberato in tal senso. Assente tutta l'opposizione, a quanto pare, in segno di dissenso per tale decisione e anche per il modo col quale ad essa si sarebbe giunti, senza una discussione ampia. Per gli altri due punti all'ordine del giorno, Bizzarri, Valerio, Dell'Osso e Ziccardi hanno preso regolarmente posto sul palco del teatro.

Presenti i rappresentanti delle Amministrazioni comunali di Altamura e Terlizzi, i comandanti delle forze dell'ordine operanti sul territorio, il presidente del Consiglio comunale, Luca Borrelli, ha letto la motivazione, secondo la quale, mons. Cornacchia, durante gli anni del suo mandato, iniziato nel 2007 e conclusosi nel gennaio di quest'anno, ha particolarmente sentito, e non da semplice spettatore, le vicissitudini attraversate dalla Città, a cominciare dallo smantellamento dell'ospedale Lastaria e la chiusura del tribunale. Per l'Amministrazione civica, mons. Cornacchia si è fatto promotore anche di una serie di importanti interventi per la tutela del patrimonio storico culturale della diocesi.

Mons. Domenico Cornacchia, oggi a capo della diocesi di Molfetta-Terlizzi-Ruvo-Giovinazzo, nel suo intervento, ha detto di sentirsi molto onorato per tale riconoscimento, pur ritenendo quanto da egli fatto ascrivibile all'ambito del suo dovere di pastore della comunità. Una comunità, quella lucerina, che, con tutte le sue forze, deve continuare ad impegnarsi per risalire la china e aspirare ad un futuro migliore, che si raggiunge con la concordia e la buona volontà. Il vescovo ha ringraziato il Consiglio comunale, il primo cittadino, Antonio Tutolo, e gli ex sindaci Vincenzo Morlacco, presente in platea, e Pasquale Dotoli, assente, nonché Michele Di Bari che fu commissario prefettizio dal novembre 2008 al maggio 2009. Un accorato pensiero il prelato lo ha riservato a tutti i suoi collaboratori, del clero e laici, e alle persone che gli sono state vicino.



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Il sindaco e il vescovo dopo il voto del Consiglio comunale
Il presidente Borrelli legge la motivazione