Due esplosioni in corrispondenza di attività commerciali, ed un omicidio, consumato sotto gli occhi dei passanti, in pochi giorni.

Foggia è una città che non può rassegnarsi a tali episodi, la micro e la macro criminalità stanno distruggendo il nostro territorio, alimentate da una vera e propria "guerra tra poveri". La mancanza di risposte politiche e sociali dell'amministrazione comunale ha fatto sì che spesso i piccoli scontri tra soggetti abbiano assunto dimensioni incontrollabili e spaventose dando vita a faide tra clan mafiosi per il controllo del territorio. Valerio l'Arab, portavoce di Link Foggia denuncia: "Tutto ciò passa inosservato agli occhi delle istituzioni, incapaci di far fronte a questi avvenimenti, paventando scelte scellerate quali un aumento forze dell'ordine lungo le strade cittadine, delegando il "Problema" al ministro degli Interni, senza però interrogarsi realmente dei bisogni di una popolazione e di un territorio estirpato dalla disoccupazione giovanile, dalla povertà, dalle diseguaglianze sociali e dalla divisione."

Negli anni, le dissidie e gli scontri tra clan hanno avuto modo di fermentare senza alcun freno."
Oltre a una mancata presa di posizione da parte delle istituzioni, in questo scenario surreale, molto simile al set cinematografico di un film western, un ruolo fondamentale è assunto dalla cittadinanza, in particolar modo dagli studenti, protagonisti di queste problematiche e, in alcuni casi, direttamente coinvolti all'interno di esse. "L'alto tasso di criminalità è determinato soprattutto dalle scarse possibilità di accedere ai percorsi scolastici e al mondo del lavoro: dopo le politiche governative degli ultimi anni l'istruzione è riservata a un ristretto numero di persone, con un alto tasso di dispersione scolastica che a Foggia sfiora il 30%."dichiara Sara Nazzaro dell'Unione degli studenti Foggia "Noi studentesse e studenti di Foggia non resteremo in silenzio! Vogliamo riprenderci le piazze e le vie della nostra città, vogliamo viverle! Crediamo che per contrastare e prevenire la violenza e la sopraffazione sia necessario organizzare iniziative culturali e informative in città non solo in funzione antimafiosa ma soprattutto per ricostruire legami tra noi cittadini spaventati, arrabbiati, per dare forza e coinvolgere coloro che sono stati vittime della mafia, per attivarci insieme e rivendicare dalla Giunta politiche sociali reali e fattizie sul territorio."