E' ormai una vera e propria selva quella che cresce rigogliosa e indisturbata sulle mura della Fortezza Svevo-angioina, il monumento simbolo della città e, allo stesso tempo, la vittima prediletta dell'indifferenza, del vandalismo, del cinismo di molti cittadini e delle amministrazioni comunali. Si rimane allibiti nel constatare che solo sul lato esterno della cosiddetta Cavalleria - cioè su un piccolo tratto del perimetro murario - si contano, alle 12 di venerdì 21 novembre 2014, decine di alberelli di pino; cliccare a fondo pagina per visionare la fotogallery.
La redazione dell'emittente radiofonica locale Sunday Radio è da anni impegnata nel sollecitare chi di dovere a cancellare quello scempio, ma alle ricorrenti e vane promesse della precedente amministrazione - un assessore, giusto un anno fa, ci disse che a quella vergogna sarebbe stato posto rimedio nel breve volgere di qualche settimana, e valeva, sottolineò, come sfida - si aggiunge il ritardo degli attuali inquilini di Palazzo Mozzagrugno, che pure in qualche occasione hanno dichiarato che, per amore di decenza, il problema sarebbe stato risolto, e sappiamo che il pensiero c'è e la situazione è vissuta con vera preoccupazione. Nulla, però, è ancora avvenuto.
Sono tempi di sacrifici, ma non possiamo assistere indifferenti alla continua mortificazione della più imponente testimonianza del nostro passato. Intervenire ora, riteniamo, sia urgente perché le radici di quella florida vegetazione più affondano nella muratura più la indeboliscono. Non ci sono scuse: bisogna fare qualcosa. In caso contrario, smettiamola di definire Lucera città d'arte, perché è decisamente città del degrado.