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QUELLA VOLTA DEL PAPA A LUCERA, SULLE ONDE DI SUNDAY RADIO
 

E' stato uno dei momenti più importanti che la città di Lucera abbia vissuto dal Dopoguerra in poi. La visita di Giovanni Paolo II, il 25 maggio del 1987, ha lasciato una traccia indelebile nella memoria collettiva, e non solo in quella dei credenti; ne è prova il continuo ritornare di tanti a quel giorno, richiamando alla mente i ricordi e, grazie ai social network, postando le foto che ritraggono il Pontefice per le strade e tra la gente di Lucera. Giovanni Paolo II, in Capitanata per una visita pastorale, giunse nella nostra città circondato dal suo carisma di uomo "venuto da lontano", primo successore di Pietro non italiano dopo oltre quattro secoli, e con quel peso, non marginale, attribuitogli nelle vicende originatesi nell'Europa del Patto di Varsavia che nel 1989 avrebbero portato alla caduta del Muro di Berlino e alla dissoluzione dell'impero sovietico. Il Papa arrivò in elicottero, atterrando sul prato dello stadio comunale e, accolto dall'entusiasmo dei fedeli, raggiunse la chiesa di San Francesco, dove visitò la tomba del Padre Maestro, innalzato agli onori degli altari l'anno prima; quindi, in una gremitissima Piazza Duomo, rivolse alla folla un discorso che da queste parti non è stato dimenticato. Quelle parole, pregne di bellezza e significato per i lucerini, però non rimasero in quel luogo, seppure accolte nei cuori dei presenti, perché volarono, sospinte dalle onde hertziane modulate in frequenza, come amavamo dire all'epoca, di Sunday Radio. L'emittente lucerina, infatti, organizzò una speciale trasmissione in diretta, grazie alla quale, la voce del Papa arrivò a coloro che erano impossibilitati a raggiungere Piazza Duomo, gli anziani, i malati, i ricoverati dell'ospedale Lastaria, i detenuti della Casa circondariale e tutti gli ascoltatori dei centri vicini, in particolare quelli del Preappennino; nei giorni precedenti, l'iniziativa era stata pubblicizzata massicciamente e questo assicurò grandi ascolti, ringraziamenti e attestazioni di stima. Due furono le postazioni esterne, una in Piazza Tribunali e l'altra nei pressi del palazzo vescovile, che inviavano il segnale con impianti fuori banda alla sede di Via Mazzini, da dove avveniva la messa in onda in Fm, con il contributo degli operatori in studio, i quali annunciarono l'arrivo e l'atterraggio dell'elicottero, essendo chiarissimo il rumore del rotore del velivolo, data la vicinanza del campo sportivo. Tutti i momenti della manifestazione furono minuziosamente descritti dagli inviati della Radio e poi si lasciò microfono aperto al discorso del papa, sottolineato dai continui applausi e dai cori. "Ho definito Lucera città della luce - disse Giovanni Paolo II -. Adesso devo anche aggiungere, città della voce, perché non mancano voci in questa città. Ma la voce è sempre espressione del cuore. Non mancano i cuori, qui. Vi ringrazio per l’espressione di queste voci e dei vostri cuori". Fu una grande giornata, in effetti, con il racconto di un evento storico. Vogliamo chiamarlo giornalismo? Giornalismo di voce e cuore, al servizio della comunità?



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