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ALLUVIONE DEL GARGANO - LE ACCUSE DEL WWF FOGGIA
 

Il WWF Foggia interviene sull'alluvione che ha devastato il Gargano, e lo fa con parole dure, rivolte essenzialmente all'abusivismo edilizio. "Nell'esprimere solidarietà alle popolazioni del Gargano colpite dai nubifragi e cordoglio per le vittime, - ha dichiarato Carlo Fierro, Presidente del WWF Foggia - non si può però sottacere che in alcuni casi è possibile riconoscere un disastro annunciato". Nel caso, ad esempio, della bomba di acqua e fango che ha distrutto la baia di Peschici, nella zona del porto e dove insistono numerosi camping e lidi, le responsabilità umane sono evidenti. Lo sbocco del torrente che ha invaso la distesa era stato, infatti, letteralmente sbarrato da cemento e asfalto. Dalle foto aree antecedenti il disastro si vedono addirittura macchine parcheggiate sulla foce ostruita. Il torrente in questione, sotto il paese di Peschici, raccoglie anche le acque dell'ampia piana di Calena e non ha altro sfocio. Altro aspetto incredibile, evidenzia il WWF Foggia, è la presenza di strutture e fabbricati praticamente a ridosso dello stesso corso d’acqua ostruito al termine.Ci sono luoghi nel Gargano dove ad enfatici pronunciamenti degli amministratori in favore del paesaggio, spesso corrisponde da parte degli stessi il silenzioso avallo di qualsiasi iniziativa di edificazione, in nome di un malinteso sviluppo del territorio. Ad esempio, proprio il Comune di Peschici, spesso, in passato, è stato al centro di aspre polemiche con le associazioni ambientaliste, a causa degli interventi speculativi, autorizzati e non, che si sono susseguiti in un inarrestabile assalto di un territorio già troppo eroso dalla febbre edilizia indotta da una concezione becera e miope del turismo. Più in generale nel Gargano, osserva il WWF, alle cementificazioni più spregiudicate e aggressive, come le lottizzazioni e i centri alberghieri sulla costa, vanno ad affiancarsi gli innumerevoli abusi edilizi di piccola e media entità, spesso in aree boscate o su suolo comunale, non meno deleteri proprio perché, per la loro natura puntiforme e diffusa, più facilmente sfuggono al controllo, ammesso che qualcuno intenda ancora esercitarlo. Per il WWF, il momento per un cambiamento è improcrastinabile e la direzione da prendere, affinché avvenimenti come quelli dei giorni scorsi non accadano, è una sola: il ripristino ambientale. Un ripristino ambientale che non contrasta con le esigenze economiche, anzi le favorisce. Un ripristino fatto di fasce di rispetto ma anche di ripristino della legalità (alvei e demani occupati illegalmente), di casse di espansione, di rinaturalizzazione di quegli alvei che, costretti pericolosamente dall’uomo in poco spazio, non possono che esondare alla prima pioggia come una bomba programmata.



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La foto del WWF Foggia evidenzia il punto ostruito dal cemento del torrente straripato
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