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Cinzia Tani, innamorata di Federico II di Svevia
 

Cinzia Tani sembra abbia compiuto un viaggio a ritroso nel tempo, nel Medio Evo, dove si staglia, superba, la figura di Federico II di Svevia. Ne ha gli occhi pieni. Confessa di aver letto tutti i libri dedicati al "Puer Apulie" e, con le parole, scolpisce la vicenda di quell'uomo come se davvero fosse stata al suo cospetto nella sontuosità della reggia di Palermo o a Castel del Monte, a Foggia o nel "palatium" di Lucera, tra poeti, matematici, astrologi e astronomi, sotto l'occhio dei misteriosi e fedelissimi Saraceni.

La scrittrice e giornalista, nonché conduttrice radio televisiva, ha fatto tappa a Lucera, nei giorni scorsi, perchè invitata a presentare (o a ripresentare) il suo romanzo "Lo stupore del mondo", ambientato ai tempi del grande Svevo, per le pregevoli "Giornate mondiali del libro e del diritto d'autore", a cui ha partecipato anche l'etologo Danilo Mainardi, celebrate dal locale Club Unesco nell'auditorium del Liceo classico/scientifico di Lucera.          

Federico II "abita" il libro della Tani e in esso agisce pur restando sullo sfondo della vicenda, quasi muto, ma protagonista tra i protagonisti. Non finirebbe mai di parlare di lui, Cinzia Tani. E averlo "conosciuto", secondo noi, ha rappresentato per la scrittrice una grande esperienza che travalica il normale rapporto che si crea tra l'autore e l'idea dalla quale sviluppare l'opera.

L'intervista.

Il suo romanzo, "Lo stupore del mondo", è dedicato anche a Federico II di Svevia, sovrano che ha lasciato un segno indelebile nella storia della nostra città. Nel considerare questa figura determinante del Medio Evo, non solo italiano, l'ha esaltata, come hanno fatto molti autori, in particolare Ernst Kantorowicz (Federico II imperatore), o, al contrario, ha inteso collocarla al pari di altri regnati medievali, come ha suggerito David Abulafia (Federico II, un imperatore medievale)?

"Li ho letti tutti i libri su Federico. Ho letto chi lo ha esaltato e chi lo ha ridimensionato. Io ho voluto esaltarlo, perchè era un uomo fantastico, pur vivendo in un'epoca in cui si era spinti ad essere anche crudeli".

Prevale, quindi, il Federico che amava la cultura e la scienza... 

"L'amore per la cultura e l'impegno nella vita a fare cose belle, dall'università ai castelli e tutto il resto, parte da quando era un bambino che passava le sue nottate a leggere e studiare. Era un essere particolare".

La sua più grande idea politica, cioè unificare l'Europa dalla Germania alla Sicilia, però, fallì...

"Purtroppo fallì, perchè la Chiesa e la Lega lombarda ostacolarono i suoi progetti politici. C'era un'Italia medievale bellissima, quella centromeridionale, e, partendo da nord, la Germania. Ma, in mezzo c'era il papato che temeva di perdere il suo potere a vantaggio di quello dell'imperatore. Senza la Chiesa, Federico sarebbe riuscito a fare l'Europa, allora; e noi saremmo stati una nazione grandissima. I papi, però, non seppero capire il suo progetto, perchè erano troppo legati alle questioni terrene".

Con quale spirito, essendo giornalista e scrittrice, si è avvicinata a un tema storico così importante?

"L'ho fatto da ricercatrice e studiosa, descrivendo tutto minuziosamente dopo aver condotto numerosi sopralluoghi nei posti in cui si svolgono i fatti descritti nel mio libro. Poi, la scrittrice ci ha messo la fantasia; ha creato la storia. Io ho usato Federico come lo sfondo sul quale si muovono i miei personaggi. Ma, in realtà, il protagonista è sempre lui".



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Cinzia Tani
La scrittrice durante la presentazione del suo libro
Cinzia Tani firma i libri ai ragazzi